DICEMBRE 2024
Lettera del Direttore ai genitori
Carissimi genitori
con due settimane di anticipo vi scrivo la lettera del mese di Dicembre per ricordarvi per tempo gli appuntamenti che ci attendono in questo periodo che ci prepara al Natale
Domenica 1 dicembre
RITIRO GENITORI IN PREPARAZIONE ALL’AVVENTO E ALL’INIZIO DELL’ANNO SANTO (24 dicembre 2024 – 24 dicembre 2025)
Ore 9,45: Proposta del tema in Aula Magna
Tempo di silenzio e di preghiera personale. Possibilità dell’Adorazione eucaristica e delle Confessioni
Ore 11,30: S. Messa
PRENOTAZIONE
https://forms.gle/K9etLJ47oJq8ZgrJ7
Sabato 14 dicembre
FESTA DI “ASPETTANDO NATALE” DELLA SCUOLA SUPERIIORE
Dalle ore 18 alle ore 21.
Gli allievi delle classi allestiranno un mercatino di Natale e nel salone delle feste ci sarà la possibilità della tombolata.
Le offerte raccolte saranno destinate alle case salesiane del Libano che stanno raccogliendo profughi e orfani della guerra in corso.
Ulteriori precisazioni vi verranno date in seguito
TAVOLE EDUCATIVE
Martedì scorso abbiamo vissuto il nostro primo appuntamento (i prossimi saranno il 22 gennaio e il 24 febbraio alle ore 18) e mi sembra che oltre la grande partecipazione ci sia stato anche un ottimo riscontro. A tutti indico alcuni dei materiali proposti
HAIDT J., La generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli. E’ il libro che ho citato durante l’intervento
PELLAI A: Allenare la vita. E’ un libro sull’educazione con alcuni capitoli dedicati ai social del neuropsichiatra giovanile che abbiamo visto nel video
(https://www.youtube.com/watch?v=4ixdqjTiK8I&t=328s)
AMELIA C. Vigliacchi! Il mio j’accuse al mondo degli adulti. E’ il testo citato di quella adolescente
Su youtube potete vedere da soli e insieme ai vostri figli la serie di cartoni e video di GENERAZIONI CONNESSE.
Come avrò modo di comunicare a tutti coloro che potranno partecipare al Ritiro del primo dicembre, il tema dell’Anno Santo 2025 sarà “La speranza non delude”. A volte credo che sia proprio questa l’emergenza educativa in cui viviamo: una generazione di adulti che non ha più speranza sufficiente da comunicare ai propri figli, da far vedere! Non da comunicare con le parole ma “da far vedere”.
Come avrò modo di presentare a tutti coloro che parteciperanno al Ritiro del primo dicembre, il tema dell’Anno Santo 2025 sarà “La speranza non delude”. A volte credo che sia proprio questa l’emergenza educativa in cui viviamo: una generazione di adulti che non ha più speranza sufficiente da comunicare ai propri figli, da far vedere! Non da comunicare con le parole ma “da far vedere”.
È proprio così! La disperazione, negli adulti, è palpabile, si sente; oggi sembra che l’unica possibilità sia quella fondamentalmente di lamentarsi.
Quindi questo è un punto vitale, decisivo. Non è, vedete, una questione particolarmente religiosa, in questo momento è a livello laico. Il punto decisivo, nel rapporto con i ragazzi, è questo: loro scrutano il nostro sguardo sulla vita, cioè loro guardano a come noi guardiamo alla vita. La vera domanda è agli adulti: noi siamo degli sconfitti o dei combattenti? Non ho detto “vincenti”, ho detto: siamo degli “sconfitti” o dei “combattenti”? Puoi cadere, puoi sbagliare, ma loro trepidano, sono in ansia di vedere nei tuoi occhi che stai combattendo, che combatti, che hai un fuoco, che non sei un arreso, che non sei un vittimista, che non sei un cinico, che non sei un piagnone, tutti nomi che descrivono un atteggiamento degli adulti che è quello dello sconfitto, di uno che non combatte, di uno che ha questo sguardo disperato sulla vita. Non c’è niente di più duro, per un ragazzo, vedere in un adulto che non ha un fuoco, che non ha niente per vivere, che è depresso sulla vita, che è uno sconfitto! Questa roba qua è peggio di tutto!
«Tutto il segreto tutta la meraviglia, tutta la bellezza dell’educazione sta in questo: che un figlio possa guardare suo padre e sua madre e sentire che c’è una promessa di bene nella vita di cui il padre e la madre sono testimonianza. Una promessa che lo incoraggia, che lo tiene su, che lo fa camminare speditamente, che lo tira fuori dalle sabbie mobili di un’incertezza che invece è la malattia del secolo: l’incertezza, l’insicurezza, una paura della realtà. E perciò, inevitabilmente…». Attenzione a questo passaggio: «E perciò, inevitabilmente, una cattiveria. Non si può rimanere a lungo tristi senza diventare cattivi, senza cedere a quell’istintività che spinge a diventare cattivi. Ve lo ripeto perché questo è centrale: Non si può rimanere a lungo tristi senza diventare cattivi, senza cedere a quell’istintività che spinge a diventare cattivi» (Franco Nembrini)
Diceva Dante: “Quella cara gioia sopra la quale ogni virtù si fonda”. La virtù, essere virtuosi, essere buoni è possibile solo se si è molto felici; solo se si è molto felici si può provare ad essere buoni.
“Vi annuncio una grande gioia: Oggi è nato per noi un Salvatore, è Cristo Signore” (Lc 2,10).
Con le parole della Notte di Natale ci auguriamo un buon cammino
Don Enrico