Carissime ragazze e carissimi ragazzi benvenuti!

Voi cominciate la scuola portando nel cuore aspettative, desideri e forse anche qualche delusione e qualche tristezza. La prima cosa che vorrei dirvi è questa: qui ciascuno di voi è una persona piena di valore, quali che siano i voti che avete preso o che prenderete. In ogni momento della vostra vita di scuola siete persone chiamate a essere felici, per quanto possibile felici. Questo è il grande desiderio di don Bosco: “Vedervi felici nel tempo e nell’eternità”. Questo, ve lo assicuro, è anche il desiderio di tutti i vostri docenti.

Vi invito a stare con i vostri compagni senza mai giudicarli, curiosi di conoscere le loro storie (non tanto le loro stories), quelle vere, quelle vissute,  contenti che siano diversi dalle vostre. Vi invito anche a sorridere, e a farlo per primi, è un bel modo di ricominciare un rapporto, va bene per tutti, studenti, genitori e docenti.

A scuola costruiamo una comunità – “qui come a casa tua” è il motto dell’Agnelli – , ci rispettiamo, non difendiamo uno o l’altro gruppo, non alziamo la voce, non cerchiamo di arrivare primi da soli. A scuola cerchiamo di coltivare la buona lingua per esprimerci, la cortesia delle relazioni, il valore dell’aiuto reciproco nello studio. Si lavorerà insieme per molte ore al giorno, questo già lo sapete.  Abbiamo il tempo di diventare migliori, di portare un’esperienza bella di relazione anche fuori, in famiglia, sulle strade, sui mezzi di trasporto che prendiamo, e poi nei gruppi e nelle relazioni che coltiviamo avendo a cuore sempre il bene comune. Perché il bene comune è anche il bene nostro. Il bene comune è poter vivere meglio tutti, è questo il mondo che vogliamo costruire e a scuola possiamo capire che è possibile e bello.

Non è vero che il mondo va come va e non lo si può cambiare. I giorni di quest’anno scolastico sono ancora tutti da vivere. Potete fare nuove cose, essere liberi, cortesi, non offendere, portare aiuto. Nessuno è felice di vivere arrabbiato.

Tutto questo non è “troppo”. E’ esattamente quello che chiede alla scuola la nostra Costituzione (don Bosco ci chiede di diventare “buoni cristiani e onesti cittadini”), ed è anche quello di cui abbiamo bisogno come essere umani: che insieme possiamo camminare nella realizzazione di noi stessi, consapevoli che “da soli si rischia di avere miraggi, per cui quello che vedi non c’è; i sogni si costruiscono insieme” (papa Francesco)

Agli adulti che vi circondano e a tutti i docenti, gli educatori e i formatori della nostra scuola SALESIANA, auguro di sapervi aiutare con attenzione e gentilezza.

E chiediamo al buon Dio che benedica ciascuno di voi e vi sostenga nel portare a compimento le aspirazioni più belle che portate nel cuore.

BUON ANNO SCOLASTICO!

Don Enrico Stasi

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